confermo ciò che ha detto Shinichi,sebbene io sia un fan di Poirot [seguivo pure la serie di David Suchet su sky,il migliore secondo me ad interpretarlo],mi sorge spontanea una domanda:la christie avrebbe reso sul romanzo [giallo] breve?Doyle dimostra di essere capace sia nei romanzi lunghi [il mastino dei baskerville,uno studio in rosso,il segno dei quattro,la valle della paura] sia nei romanzi brevi,voto quindi Doyle ^^
inoltre,sin dai tempi dei tempi,il giallo ha sempre interessato per il fatto che l'autore riportava le cose così come apparivano ai protagonisti,in modo da renderli partecipi,ed anche di dargli una "chance",sebbene in metodi sottili e difficili di comprensione.E questo si è verificato sin dal tempo del "padre" dei romanzi gialli:Auguste Dupin di Edgar Allan Poe.Per quanto riguarda la più elevata difficoltà di riconoscere il colpevole,io credo che sia più un fatto di "abitudine".Intuiamo di più i colpevoli in Doyle semplicemente perchè sappiamo come scrive e i metodi che usa,ma già solo prendendo in considerazione il fatto che tutto ciò che scrive la Christie lo fa per "ingannare" il lettore,e quindi allontanarlo dalla soluzione,se ragioniamo in modo opposto,ovvero creando ipotesi che l'autrice vuole nascondere,mettendo in evidenza indizi per distogliere dalla verità
la donna con il kimono rosso nell'assassinio sull'orient-express
allora possiamo arrivare anche con lei alla soluzione ^^
aggiungo ancora una cosa:mi è capitato di leggere un romanzo in cui il protagonista è Nero Wolfe [ovvero di Rex Stout] e devo dire che,data la mia inesperienza nel settore Wolfe,è mille volte più difficile della christie.Questo è ciò che penso,non sto disprezzando la Christie,anche perchè ammiro Poirot,però è ciò che penso io ^^