| Questione davvero spinosa questa della ferita(e) del buon Dr. Watson. In effetti il primo riferimento in merito lo troviamo in "Uno studio in rosso", dove Watson parla di una ferita alla spalla (shoulder) causata dalla famosa pallottola sparata da un fucile Jezail, utilizzato dai ribelli afghani, durante la nota battaglia di Maiwand (27 luglio 1880). Come sappiamo, il futuro Boswell di Holmes non fu catturato solo grazie al coraggio del suo attendente, tale Murray. Tuttavia Watson si contraddice ne "Il segno dei quattro", e successivamente anche ne "Il nobile scapolo", parlando della sua ferita ad una gamba (limb), sempre a seguito di una pallattola Jezail, che spesso gli duole (specialmente quando fa freddo e piove) e lo costringe a tenere l'arto inferiore sollevato su di un sedia. Ci sono pareri discordi degli studiosi sull'argomento. Qualcuno come B.W. Hepburn in effetti conclude semplicemente che Watson fu effettivamente ferito due volte; altri come Alvin Rodin e Jack Key, nel testo "Medical casebook of Doctor Arthur Conan Doyle", ritengono che Watson abbia riportato due ferite con la stessa pallattola, magari mentre era chino per soccorrere un soldato ferito, e il proiettile sia passato sia attraverso la spalla che la gamba. Altri ancora, molto fantasiosi, pensano che la pallottola sia rimbalzato dall'osso della spalla, sfiorando l'arteria succlavia, uscita dal corpo con una traiettoria ad angolo acuto e poi sia finita nella gamba. Infine Julian Wolff, esimio Sherlockiano degli anni '50, pensa che Watson abbia creato questo equivoco per celare l'imbarazzante verità: ovvero che la ferita era all'inguine... William Baring-Gould ,altro luminare, ipotizza che la seconda ferita, quella alla gamba, sia stata riportata da Watson molto dopo (nella primavera del 1888) durante il caso dei Camei del Vaticano (su incarico espresso del Papa), uno dei tanti "unrecorded cases"di Sherlock Holmes, ai quali il buon Watson ha purtroppo solo accennato nelle pagine del Canone. Insomma, c'è davvero l'imbarazzo della scelta!
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