| WILDER, Billy (Sucha Beskidzka, 1906 - Los Angeles 2002) Di origine austriaca (la sua città d’origine faceva parte dell’Impero Austro-ungarico), con i sei Oscar vinti (e 21 nomination) durante una carriera durata 60 anni è considerato uno dei più grandi registi della storia del cinema statunitense. Passato dal noir alla commedia americana, nel 1970 si cimentò con una scommessa: proporre in un film “ciò che Conan Doyle aveva lasciato fuori” dal personaggio Sherlock Holmes. Sceneggiato con il fido I.A.L. Diamond, “The Private Life of Sherlock Holmes” (Vita privata di Sherlock Holmes, dal quale è anche tratto l’omonimo libro di M. e M. Hardwick) non ebbe il successo sperato e dopo poche settimane sparì dalle sale. Wilder, appassionato di Holmes fin dalla giovinezza, si era fatto prendere la mano e aveva girato un film costosissimo, lungo più di tre ore, che fu necessariamente tagliato dalla casa di distribuzione, la United Artist. Quello che Wilder stesso considerava il suo autoritratto fu dunque soffocato, ridotto di oltre un’ora, con il risultato che la storia appare ingarbugliata e confusa. Per di più, molti dei subplot, che il regista aveva inserito per arricchire la psicologia del personaggio, vennero completamente eliminati, lasciandoci per sempre il rimpianto per ciò che non potremo mai vedere e che possiamo solo immaginare. Soltanto molti anni dopo la critica riabilitò questo film, nel quale Holmes appare come un solitario, melanconico snob, stanco dei suoi simili perché troppo ottusi al suo confronto, ma tanto fragile emotivamente da cadere vittima di un’affascinante spia tedesca, la cui seduttività è limitata all’essenziale. Pur apprezzando lo humour geniale di Wilder e valutando positivamente la cura maniacale dedicata all’ambientazione e ai particolari, non abbiamo mai amato troppo questo “falso” Holmes che pretende di illuminarci su quello vero: quest’ultimo non ha bisogno di aggiunte o interpolazioni, perché è perfetto così com’è. (S. Guerra, E. Solito - Enciclopedia di Sherlock Holmes - III ed. In corso di pubblicazione)
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